Cenni storici e rapporti con il territorio
La nostra scuola è intitolata al prof. Dionigi Panedda (Bitti 1916 – Olbia 1989), studioso attento e scrupoloso della storia locale, che qui da noi è stato per anni stimatissimo docente, autore di opere notevoli come “Olbia nel periodo punico e romano” (1953), “L’agro di Olbia nel periodo preistorico, punico e romano” (1954), “Il giudicato di Gallura” (1978), “I nomi geografici dell’agro olbiese” (1991).
Ma fino all’anno scolastico 1989-90 ci siamo chiamati “Istituto tecnico commerciale e per geometri Attilio Deffenu”, e così ancora oggi molti ci conoscono a Olbia e dintorni.
Le persone di una certa età poi non hanno bisogno di ricorrere a nomi di personaggi più o meno illustri per identificarci: per loro siamo l’Istituto, e basta.
Quanta confusione! tre modi diversi per indicare una stessa scuola… E’ opportuno dunque tornare indietro nel tempo per fare un po’ di chiarezza.
Nei primi anni cinquanta Olbia è un grosso borgo di mare che torna alla normalità dopo la lunga parentesi della guerra, dopo i bombardamenti e la fuga degli sfollati nelle campagne e nei paesi vicini, col suo porto dal quale partono soprattutto militari di leva ed emigranti alla ricerca di una vita migliore. Ma molti restano, convinti che anche nell’isola ci sia un avvenire, meglio se con un diploma in tasca. Di qui l’esigenza di aumentare l’offerta dell’istruzione dopo la scuola media o l’avviamento senza costringere a duri sacrifici, e non solo economici, chi desidera studiare. E’ il 1953, e la nostra scuola è la prima nata fra le scuole medie superiori della città.
Da allora Olbia e l’Istituto, come subito viene affettuosamente chiamato, sono cresciuti insieme: la Gallura – grazie soprattutto al fenomeno della Costa Smeralda – diventa meta ambita del turismo internazionale, con un innegabile riflesso positivo nell’economia del territorio, pur tra tante contraddizioni e incertezze nelle scelte di fondo, che ne hanno in qualche modo ostacolato lo sviluppo. E l’Istituto, nel frattempo divenuto autonomo con il nome di “Attilio Deffenu”, è divenuto, nella seconda metà degli anni ottanta, uno dei più grossi a livello regionale. Una vera e propria esplosione demografica che porta al “Deffenu” ogni anno centinaia di nuovi iscritti, anche per la carenza nel territorio di alternative che non siano i due licei, classico e scientifico, e i professionali.
Soprattutto diventa drammatico il problema degli spazi; la “fame” di aule porta a sopprimere ambienti vitali per la didattica, come laboratori e biblioteca. Un edificio costruito per funzionare al meglio con sei-settecento alunni deve far fronte a una richiesta quasi tre volte superiore! Vengono adibiti ad aule persino gli scantinati e si deve ricorrere ad alcune succursali, ubicate in locali di ripiego non idonei ad una normale attività scolastica. Il fenomeno sembra proprio inarrestabile, e pertanto si rende necessario istituire i doppi turni, con enormi disagi per gli studenti ma anche per i docenti, spesso costretti a tenere lezione di mattina e di pomeriggio.
Così da più parti matura l’idea di separare i due indirizzi, un istituto per i geometri e uno per i ragionieri.. Di fatto la nuova scuola di via Vicenza, concepita in origine per i geometri, ha diritto a conservare il nome “Attilio Deffenu” insieme con alcune sezioni dell’indirizzo commerciale, mentre l’istituto di via Mameli, solo per ragionieri, pur conservando la sede storica, resta senza nome, fino alla recente intitolazione al prof. Panedda.
E’ il 1990, e per l’Istituto comincia una fase difficile della propria storia. Contrariamente alle previsioni si ha una progressiva contrazione delle iscrizioni, dovuta non solo alla concorrenza di altre scuole ma anche ad un ristagno demografico. D’altronde la figura stessa del Ragioniere tradizionale è in crisi, ormai superata dalle mutate esigenze del mondo del lavoro, dalla nuova realtà tecnologica. Bisogna percorrere altre strade. Il problema è nazionale, occorre ridefinire la figura del tecnico commerciale, e perciò dal 1996-97 la sperimentazione I.G.E.A., soppiantando tutte le altre in corso, passa a regime: in sostanza viene completamente ristrutturato il corso di studi per ragioniere: I.G.E.A. significa Indirizzo Giuridico Economico Amministrativo, e da allora in poi sarà il corso “normale” per chi voglia conseguire il diploma di perito commerciale. Un indirizzo che media tra passato e presente, salvando quanto di positivo resta della tradizione, e al tempo stesso accogliendo quanto di necessario emerge dalle acquisizioni recenti della tecnologia e dell’informatica.
Ma la nostra scuola, da sempre attenta alle reali esigenze del territorio,non si è fermata qui. Ha voluto fortemente e ha ottenuto, a partire dall’anno scolastico 1999-2000, il corso turistico, al termine del quale si ottiene il diploma di perito per il turismo. Una svolta decisiva nell’offerta dell’istruzione superiore a Olbia e dintorni, con la possibilità di formare operatori di alto livello professionale.