LETTERA APERTA DEL DIRIGENTE SCOLASTICO ALLE STUDENTESSE E AGLI STUDENTI, AI GENITORI, AL PERSONALE DOCENTE E AL PERSONALE ATA

Olbia, 27 aprile 2021

 

Gent.me/i studentesse e studenti, genitori, personale docente e ATA

 

Facendo seguito ad un articolo pubblicato su un giornale locale on line, credo sia doveroso da parte mia condividere alcune importanti precisazioni e considerazioni. E’ mio intendimento farlo nella prospettiva di salvaguardare all’interno della comunità educante del “Panedda”, che quest’anno ho l’onore e l’onere di dirigere e rappresentare, un clima di serenità e di fiducia necessario per gestire al meglio l’ultima fase di un anno scolastico particolarmente delicato e impegnativo per tutti.

In premessa, vorrei esprimere la mia sorpresa ma anche il mio interesse rispetto al disagio e alla protesta di una classe quinta che nel pubblicare la sua lettera non si è “presentata” ma che cercherò di incontrare al più presto per una necessaria reciproca chiarificazione.

Alcune precisazioni fondamentali

  • La decisione di rientrare in presenza nei giorni 26 e 27 aprile 2021 è stata adottata su disposizione di un provvedimento normativo – il Decreto Legge n. 52 del 23 aprile 2021 – il quale prevede che nella zona rossa, sia garantita l’attività didattica in presenza ad almeno il 50 per cento, e fino a un massimo del 75 per cento della popolazione studentesca, mentre la restante parte si avvale della didattica a distanza. Lo stesso Decreto precisa che “Le disposizioni riguardanti le attività scolastiche non possono essere derogate da provvedimenti dei Presidenti delle regioni e delle province autonome di Trento e Bolzano e dei Sindaci. La predetta deroga è consentita solo in casi di eccezionale e straordinaria necessità dovuta alla presenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus SARS-CoV-2 o di sue varianti nella popolazione scolastica. I provvedimenti di deroga sono motivatamente adottati sentite le competenti autorità sanitarie e nel rispetto dei principi di adeguatezza e proporzionalità, anche con riferimento alla possibilità di limitarne l’applicazione a specifiche aree del territorio.
  • La Didattica a distanza è uno strumento fondamentale per garantire il diritto allo studio a tutti gli studenti che non possono seguire le lezioni in presenza a causa di una delle seguenti circostanze:
  1. provvedimenti di legge che limitino la mobilità e il numero degli studenti in presenza (vedi per es. il Decreto Legge citato);
  2. essere in stato di isolamento o di quarantena disposto dal Dipartimento di prevenzione dell’ASSL;
  3. essere in stato di “fragilità” attestato con specifica documentazione medica.
  • L’organizzazione delle lezioni che prevede l’alternanza fra periodi in presenza e a distanza è stata pianificata sulla base di criteri e modalità condivisi da tutta la comunità scolastica attraverso gli organi collegiali e, in particolare, il Consiglio di istituto nel quale sono rappresentate tutte le componenti comprese quelle degli studenti e dei genitori.
  • La sicurezza e la prevenzione rispetto alla pandemia è garantita fin dall’inizio dell’anno scolastico da precise e stringenti misure organizzative mirate ad adeguare i comportamenti individuali e la fruizione degli spazi scolastici al massimo livello possibile di riduzione del rischio di contagio. (es. ingressi e percorsi distinti, divieto di movimento all’interno e negli spazi esterni della scuola, uso della mascherina, distanziamento, igienizzazione delle mani, tracciamento e provvedimenti di isolamento o quarantena disposti dall’ATS, sanificazione dell’aula in caso di positività, aerazione, protocolli di pulizia e igienizzazione monitorati giornalmente).

 

Alcune considerazioni fondamentali

Rispetto alla decisione di rientrare in presenza che ha generato la preoccupazione e il malcontento sfociato nella “protesta” dei giorni 26 e 27 aprile, sottolineo che la scuola ha semplicemente  “fatto il suo dovere” dal punto di vista formale (le disposizioni normative) e soprattutto nell’esercizio della sua responsabilità educativa.

Infatti, da un lato, per un principio di precauzione e consapevoli dei rischi propri dell’attuale situazione pandemica, per il 26 e 27 aprile abbiamo deciso di non superare il 50% della popolazione scolastica in presenza. Dall’altro lato, i docenti ed il personale si sono ovviamente messi a disposizione per accogliere in sicurezza gli studenti, come hanno sempre fatto dall’inizio dell’anno scolastico, e per riprendere gradualmente quella relazione in presenza indispensabile per rendere più proficuo ed efficace il lavoro dell’ultimo mese di lezione, in particolare per gli studenti delle classi Quinte che dovranno essere ammessi all’Esame di Stato.

Sulla base di un principio fondamentale per cui la responsabilità è sempre innanzitutto personale, possiamo capire le preoccupazioni di studenti e genitori che per ragioni famigliari scelgono di non recarsi comunque a scuola in questi giorni e risultare assenti assumendosene, appunto, la responsabilità. Non possiamo tuttavia accettare che le difficoltà vengano ”scaricate” interamente sull’operato della scuola indicandola come soggetto che le ha causate e come luogo di contagio.

Questo, per rispetto dell’impegno e dei sacrifici che quotidianamente studenti, docenti e personale ATA hanno profuso fin dall’inizio dal mese di settembre 2020 per garantire comportamenti e regole finalizzati a salvaguardare la salute all’interno della nostra scuola.

Oltre a questa dimensione, che ha comunque una forte valenza educativa come concreto esercizio di cittadinanza, credo sia altrettanto importante non trascurare le difficoltà incontrate sul piano didattico e educativo a causa dell’alternanza fra periodi in presenza e a distanza. Per affrontare  quest’ ultima fase dell’anno scolastico, considerate anche le problematiche via via emerse nei mesi precedenti, è indispensabile che tutti continuiamo a fare la nostra parte: il Dirigente scolastico con l’ascolto e la guida della comunità educante, il personale ATA con il suo lavoro quotidiano, i docenti con la pazienza e l’attenzione verso gli studenti e i loro apprendimenti, gli studenti con la correttezza, l’impegno e la determinazione nello studio, i genitori con il supporto ai propri figli ma anche con la fiducia nel ruolo e nel lavoro della scuola.

In conclusione, nel confermare la mia disponibilità al dialogo e al confronto, auspico che, in virtù di un diffuso esercizio dell’etica della responsabilità e di una “serenità ritrovata”, possiamo concorrere alla crescita personale delle nostre studentesse e dei nostri studenti che consenta loro di raggiungere i traguardi formativi e professionali che meritano.

Un caro saluto con gli auguri di buon lavoro a tutta la comunità educante.

 

Luigi Antolini

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